Autore: Giacomo Colasurdo
Tutti gli elementi all’interno del villaggio di
Crespi d’Adda sono ordinati secondo un modello ben preciso, studiato in modo di adattarsi esattamente alle esigenze della produzione. Il villaggio è stato costruito verso la fine del XIX secolo quando
Cristoforo Benigno Crespi acquistò 85 ettari di terra dai comuni di Capriate San Gervasio e Canonica d'Adda. Il villaggio, punto più a Sud dell’isola bergamasca, sorge in provincia di Bergamo, cinto a Est dal fiume Adda, a Ovest dal fiume Brembo e a Sud dalla loro confluenza. Il progetto iniziale prevede la realizzazione di una fabbrica e tutt’intorno di un insieme di abitazioni riservate ai dipendenti dello stabilimento e alle loro famiglie. Più tardi vengono realizzate anche le ville per i dirigenti e i servizi destinati agli abitanti del villaggio, gli ultimi lavori trovarono conclusione negli anni venti.
La cittadina si sviluppa a partire da Nord, dove si collega con il Comune di Capriate San Gervasio e da dove parte la strada principale, oggi ribattezzata via Alessandro Manzoni che divide villaggio in due sezioni: nella parte occidentale sorgono la casa padronale della famiglia Crespi, i primi palazzotti e la maestosa fabbrica, fulcro di tutta la cittadina: nella parte orientale invece si erge tutto il restante complesso edilizio, dalle villette operaie agli edifici destinati ai servizi. Proseguendo lungo l’asse viario principale si giunge infine al cimitero, il punto più meridionale di tutto il villaggio.
Le prime due abitazione che si incontrano lungo il percorso Nord-Sud, sono collocate su di una ripa: l’una destinata al
parroco; l’altra al
medico, due figure dal ruolo rilevante nel villaggio, proprio come la posizione delle loro abitazioni rispetto allo sviluppo in piano della sottostante area riservata agli operai. Discesa la ripa, sulla destra si trovano le prime residenze operaie: tre
palazzotti dai bassi costi in grado di ospitare numerose famiglie, poco oltre una strada si collega al
castello, casa padronale della famiglia Crespi e simbolo del potere economico ottenuto grazie all’attività imprenditoriale.
Dislocato longitudinalmente sulla destra dell’asse viario principale, si riconosce l’edificio più grande, la
fabbrica oggi privata del suo contenuto ma ugualmente testimonianza di un glorioso passato.
Sul lato opposto, separate dalla strada principale vi sono le
villette destinate agli operai, con un aspetto semplice e una caratteristica struttura cubica, l’una identica all’altra. Originariamente le case erano prive del bagno, al suo posto vi era una latrina situata nel giardino di ogni casa, per questa ragione viene considerata all’avanguardia l’introduzione dei
bagni pubblici situati al centro del villaggio, tra le vie ortogonali scandite dalla presenza delle villette operaie. Caratteristica peculiare del villaggio Crespi è la presenza di attività e servizi funzionali alla vita degli operai residenti, tali servizi sono ubicati per lo più in corrispondenza della piazza cittadina, a poca distanza dalle villette operaie:
la chiesa , costruita su modello della chiesa di Santa Maria di Busto Arsizio,
il lavatoio, destinato al lavaggio dei panni sporchi,
il dopolavoro una struttura destinata a divenire punto di incontro per gli operai fuori dalla fabbrica, promuovendo attività sportive e culturali, di assistenza e beneficenza.
Accanto al dopolavoro si trova invece un albergo la cui funzione non era quella di accogliere i turisti bensì di ospitare commercianti, clienti privilegiati destinati all’acquisto dei prodotti di fabbrica. Oggi sorge, a pochi metri di distanza dell’albergo la statua di Cristoforo Benigno Crespi originariamente collocata di fronte all’ingresso principale della fabbrica.
L’edificio scolastico che sorge accanto alla chiesa, viene realizzato nel 1892 e diviene la sede della scuola elementare, dell’asilo e della scuola di economia domestica, ospita anche un teatro destinato ad ospitare le recite degli studenti e della compagnia teatrale locale.
Al centro del villaggio, si trova la pineta, oggi area verde, pensata in origine per ospitare residenze e negozi e mai completata, l’unico edificio realizzato è la sede della cooperativa di consumo.
Proseguendo verso sud si incontrano le
abitazioni destinate a impiegati o capireparto, villette bifamigliari dalla planimetria più articolata e dal decoro più elaborato, disposte al centro di un giardino alberato. Proseguendo verso Sud è possibile osservare nove
villette dirigenziali, destinate ai dirigenti della fabbrica. Le ville sono circondate da grandi giardini e risultano isolate rispetto allo stabilimento e al resto del villaggio. Proseguendo oltre l’area destinata ai dirigenti, si incontra il viale alberato che conduce al
cimitero, la strada è silenziosa e immersa nel verde e la monumentale architettura del mausoleo dei Crespi chiude il percorso di visita.
Riferimenti bibliografici:
- Crespi d’Adda, Giorgio Ravasio
Riferimenti digitali: